di: Hermann Hesse
Compagnia: Gli Ammazzacaffè
Durata: 60
Un condannato a morte, nell’ora prima della sua esecuzione. Un confessore, destinato a morire per mano del suo penitente. Il ladro vagabondo e il puro uomo di Dio. Due vite in antitesi. Due anime intimamente legate. Due amici.
Non sono sempre i desideri a determinare il destino e la missione di un uomo: ci può essere qualcos’altro, di predestinato.
Sono le parole di Narciso che restituiscono a Boccadoro il ricordo della madre perduta da bambino, scatenandogli il tormento e il rifiuto della vita monastica. Le sue parole, e il bacio innocente di una fanciulla, affascinata dai suoi riccioli biondi. Basta questo perchè le vite dei due giovani si separino: Narciso resta al convento di Mariabronn, dove ha scelto una vita di rinunce votata al Signore e allo studio, Boccadoro insegue per le strade del mondo il richiamo della Madre, vivendo mille realtà, incontrando mille volti, facendo i conti con tutte le sfaccettature della sua anima.
Le donne diventano le sue maestre, gli insegnano il mistero e la perfezione dell’amore. Solo le donne possono raccontare Boccadoro, rivelare la sua incessante e fanciullesca ricerca del significato della vita. Solo le donne possono mostrare che la pienezza della grazia divina è presente nel cuore incostante di Boccadoro, così come nell’animo puro di Narciso. E farci capire come la salvezza di uno sia intimamente legata all’esistenza dell’altro.